Tempo inclemente.
La maratona è materia ideale per le metafore umane: è roba per coriacei, coraggiosi, testardi, per i fuori dalle righe, per chi non si arrende mai e per gli incuranti delle proprie condizioni psico-fisiche…
Persone che cercano di scoprire se stessi mettendosi alla prova.
Credo che nello spirito della maratona non si gareggi per vincere, né per dimostrarsi più forti degli altri: s’ingaggia una sfida solo contro se stessi, cercando di superare i propri limiti, le proprie paure…
E gli americani lungo tutto il percorso, sembrano capire l’immane sforzo dell’essere umano, prim’ancora dell’atleta, tifando spassionatamente più per gli ultimi che per i professionisti della regina delle gare atletiche.
Si sa quanto gli americani amino gli stoici.
Vincere qui, oggi, per la stragrande maggioranza dei partecipanti, significa solo riuscire a battere i quarantaduemilacentonovantacinque metri del percorso.